"Un tempo, dopo la Prima Guerra Mondiale, il clinto era qualcosa di sacro. Non era un vino come lo intendiamo adesso, ma un vero e proprio alimento".
Le parole sono di Franco Zambon, presidente dell'associazione Clinto di Marca (trevigiana), grande appassionato di questo nettare e da anni in prima linea per tutelare, salvaguardare e possibilmente un giorno sdoganare il clinto dal divieto di produzione destinata alla vendita.
Conoscendo Franco, mi sono imbattutto in una persona dalla cultura immensa legata a questo vitigno, che alla fine del 19mo secolo di fatto ha salvato la viticoltura europea, annientata dalla fillossera.
Poi, nel 1931, Mussolini bandì la commercializzazione, imputando alla presenza di metanolo che si sviluppa durante la lavorazione un rischio elevato per il consumatore.
Ma per Franco, la legge è obiettivamente superata, tant'è che in paesi come Francia, Austria e Svizzera il vino di clinto si produce regolarmente.
Sta di fatto che da sempre Franco è attivo nella valorizzaione di questo vitigno, produce qualche centinao di bottiglie per il suo consumo e per regalarle ad amici e clienti, ne fa succhi, confetture, grappe e liquori (da laboratori esterni e sempre per finalità non di vendita).
Ascoltarlo significa fare un tuffo nel passato dei nonni, tornare ad odorare l'aroma fragolino che si spande sotto le vigne, rivivere quel clima rurale ormai scomparso, com'è inevitabile che sia.
E nella sua cantina c'è un vero e proprio campionario di vini da clinto provenienti da tutto il mondo!
Scarica l'app di Ti Porto Io:
Android [ Ссылка ]
iOS [ Ссылка ]
Seguimi sui miei profili social!
Facebook [ Ссылка ]
Instagram [ Ссылка ]
Ещё видео!