Tutti gli alimenti hanno una particolare e specifica composizione chimica e un determinato grado di acidità. Quest’ultimo aspetto è molto importante per lo sviluppo dei microrganismi; infatti, negli alimenti con un pH inferiore a 4,5 i microrganismi sporigeni non si sviluppano, mentre se il valore va oltre il 4,5 lo sviluppo e la moltiplicazione di tali germi è favorita.
Un alimento acido, scatena una reazione chimica in base alla quale ne consegue una sottrazione di sali minerali all’organismo, al contrario un alimento alcalino tende a non sottrarre sali minerali fungendo da bilancia. Da ciò deriva che una corretta alimentazione non dovrebbe eccedere né in soli cibi acidi e nemmeno in cibi prettamente alcalini, ma trovare il giusto equilibrio di entrambi. Questo si riflette anche in un equilibrio a livello ematico in cui la situazione di bilanciamento si ha quando il sangue è basico-alcalino. I cibi che sviluppano una reazione acida sono principalmente i formaggi, cereali (soprattutto quelli raffinati), frutta secca (noci, arachidi, ecc) fagioli, sostanze nervine (tè, cioccolato e caffè), uova, pesce, carne (prevede un’importante creazione di acido urico), bevande gassate e succhi di frutta, latte di soia, avena e riso. Il latte è un alimento particolare, perché l’origine ne determina reazioni anche opposte: per esempio i latticini di vacca si comportano in modo contrario rispetto a quelli di pecora e di capra che una volta immessi nel torrente ematico dopo la digestione e assimilazione, si comportano da base.
L’acidità dell’organismo è legata a due fattori: da una parte il ricambio cellulare e dall’altra parte le scelte alimentari. Esistono, però, anche delle condizioni “aggiuntive” che possono contribuire ad uno squilibrio, come ad esempio malattie ematologiche, attività agonistiche (molto intense), malattie dermatologiche in cui il turnover cellulare è particolarmente intenso, infezioni batteriche, gastriti.
Se una persona è sana e non presenta particolari patologie, è assolutamente in grado di fare semplici trasformazioni partendo dagli acidi naturali in carbonati alcalini, per riportare a una situazione di equilibrio l’intero sistema organico. Se invece il corpo è stressato, una parte di questi acidi non è tamponata ed entra in circolo attraverso il sangue e raggiunge i tessuti.
L’acidosi, invece, è legata all’alimentazione e non a cause organiche. Per questo è importante la corretta conoscenza dei cibi e delle loro caratteristiche chimiche, come la differenza tra cibi acidi e cibi acidificanti. Vi sono alcuni soggetti che hanno difficoltà a metabolizzare questi acidi ed ecco che sviluppano con maggiore facilità l’iperacidosi; per contrastarla, dovranno assumere alimenti alcalinizzanti.
Intervista, riprese e montaggio di Silvia Valenti
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