Qualche mese fa vi ho raccontato in un video qui sul canale di una serie di furti d’arte avvenuti in musei e gallerie in giro per il mondo. Il tema dei furti infatti mi ha sempre incuriosito molto. Da una parte perchè ho un’anima da piccola detective soprattutto per le cose dell’arte. E dall’altra perché mi sono sempre chiesta come si possa rubare una cosa che in teoria dovrebbe poi essere così difficile da rivendere. E invece non deve essere poi così difficile se ci sono così tanti misteri più o meno risolti. E oggi vi racconto dei tre furti del Natale del 1990 a New York.
Di questa serie di furti di cui vi racconto oggi per un bel po’ di tempo non si sapeva molto online, tranne che grazie a stralci di giornale locale newyorkesi. A seguito poi di un’asta di Sotheby's della primavera del 2019 una serie di critici e curatori dell’arte si sono appassionati a questo episodio e hanno cominciato ad indagare.
Il tutto è nato infatti da un record d’asta per un'opera di Lee Krasner, moglie di Jackson Pollock. All’interno del catalogo di Sotheby's veniva accennata una vicenda che aveva coinvolto quest'opera anni prima. Incuriosito dalla notizia un reporter americano di nome Nate Freeman ha voluto indagare per scriverci un pezzo e ricostruire la storia, che io vi racconto oggi grazie alle sue ricerche.
Il primo di questi furti riguarda un gallerista americano abbastanza famoso nel mondo dell’arte negli anni ‘80 e ‘90. Si tratta infatti di Peder Bonnier, che è rimasto nella storia per aver convinto l’amico Larry Gagosian ad aprire la sua prima galleria a New york nella zona di Chelsea, prendendo in affitto nel 1986 uno spazio nell’edificio di proprietà di un famoso artista italiano Sandro Chia.
Ma Peder Bonnier abbiamo detto è coinvolto in prima persona nel primo furto del 1990, avvenuto il 17 dicembre nella sua galleria che si trova esattamente nello stesso edificio di quella di Gagosian. Il report della polizia dice che sia stata rubata una sola opera a gauche dell’artista William De Kooning. Un lavoro del 1962 del valore di 750 mila dollari. Non si scherza. Di tutta la galleria, il furto è avvenuto nell’ufficio di Bonnier e il ladro ci è semplicemente arrivato in ascensore e senza lasciare traccia del suo passaggio.
Il secondo furto d’arte in città è avvenuto esattamente due giorni dopo: il 19 dicembre del 1990. Questa volta non solo ha coinvolto un altro importante gallerista, ma ad essere stato rubato è stato proprio il quadro della Krasner che poi ha fatto nel 2019 il record d’asta.
Questa volta siamo a Manhattan e i quadri rubati sono due, entrambi dal settimo piano di un palazzo in cui si trovano sia la galleria spazio espositivo che la casa di John Chaim della famosissima galleria americana Chaim Read. Fatto sta che anche questa volta i ladri hanno fatto un lavoro da maestri senza lasciare traccia e per di più in pieno giorno. Tra le 11 del mattino e le 6 del pomeriggio si sono intrufolati in casa e hanno rubato due opere.
Passano esattamente altri due giorni. Guarda il caso! E avviene il terzo furto, ovviamente il più strano dei tre. Questa volta viene rubato un Soutine del 1922. La cosa va così. Il quadro era stato portato dal corniciaio e al momento del furto si trovava all’interno di un camion che veniva usato dalla gallerie per girare per la città per questo genere di faccende. Tra i vari giri di quel giorno l’autista si ferma a consegnare un’altra opera e mentre è via per solo pochi minuti a detta sua qualcuno si intrufola nel camion e si mette alla guida di corsa per poi scomparire.
Ma che fine hanno fatto queste 4 opere rubate e soprattutto come si sono chiusi i casi? Beh I casi non sono mai stati chiusi nè dalla polizia locale nè dall’FBI. La domanda però che sorge spontanea è: visto come si sono concluse così diversamente queste tre vicende è un caso che siano avvenute tutte a distanza di 2 giorni l’una dall’altra o invece no? Probabilmente non lo sapremo mai!
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A presto,
Clelia
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