Ndrangheta stragista, Giuseppe Ferro: ''Fare scruscio, questo l'ordine di Bagarella'' [20 luglio 2018]
"Vogliono che facciamo scruscio (rumore, ndr), questo disse Bagarella nel 1993". E' il collaboratore di giustizia Giuseppe Ferro, ex boss di Alcamo, a ricostruire il clima interno a Cosa nostra in quell'estate rovente dopo l'arresto di Riina. Il collaboratore di giustizia è stato sentito nei giorni scorsi al processo "'Ndrangheta stragista" che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, ritenuto all'epoca capo mandamento della 'Ndrangheta reggina, entrambi sotto accusa per gli attentati ai Carabinieri (tra cui gli omicidi degli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo) inseriti nel contesto stragista proprio per imporre i progetti della cupola calabrese-siciliana e ricattare lo Stato.
Così è emerso che dopo Firenze, dove a maggio c'era stata la strage dei Gerogofili, anche la città di Bologna era finita nel mirino delle organizzazioni criminali. "Mi fu chiesto se avevo la possibilità di mettere a disposizione qualcosa a Bologna. Bagarella me lo chiese perché sapeva che avevo un parente là" ha detto Ferro rispondendo alle domande del pm. "Io - ha aggiunto - con garbo e rispetto dissi che ammazzare magistrati e carabinieri va bene, ma la popolazione non c’entra nulla. Donne e bambini non c’entrano niente. Già c’era stata Firenze e poi la strage di Pizzolungo". Bagarella però insisteva, perché, secondo il collaboratore, qualcuno lo aveva chiesto espressamente.
Chi? "Queste domande non si potevano fare - ha detto ancora -. Si moriva a fare queste domande... sicuramente si trattava di qualcuno che ci interessava. Probabilmente qualcuno della politica, della massoneria". [[ Ссылка ]]
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