La legge costituzionale n. 1 del 19 ottobre 2020 ha introdotto due grandi novità: ha ridotto il numero dei parlamentari da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi; riguardo all'elettorato attivo, anche I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto, cioè dai diciottenni (prima bisognava aver compiuto 25 anni).
Tale legge costituzionale è sottoposta a referendum costituzionale il 20 e 21 settembre 2020. In conseguenza dell’esito favorevole del referendum costituzionale confermativo, il decreto legislativo 23 dicembre 2020, n. 177 ha rideterminato i nuovi collegi elettorali uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
In termini percentuali non cambia nulla, la legge elettorale (cosiddetto rosatellum) è rimasta la stessa: Il 61% dei candidati è eletto con il sistema proporzionale; il 37% con quello maggioritario per mezzo di collegi uninominali; il 2% è riservato al voto delle circoscrizioni estere. Quello che cambia è, ovviamente, il numero dei seggi: i collegi uninominali, quelli che vengono assegnati con il sistema maggioritario, sono 221 (147 alla Camera e 74 al Senato); i collegi plurinominali, invece, sono complessivamente 367 di cui 245 alla Camera e 122 al Senato. A questi si aggiungono i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all’estero (8 alla camera e 4 al senato). Il totale fa 600 parlamentari.
Riguardo all'elettorato passivo, cioè chi può candidarsi alle elezioni politiche, nulla è cambiato: sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età; sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.
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