10 YouTubers si sono cimentati nel non facile compito di interpretare le raccomandazioni del WCRF (World Cancer Research Fund), che nel 2007 ha concluso una revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto tra alimentazione e tumori. Ecco dunque il primo consiglio: Mantenersi snelli tutta la vita.
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Si pensa sempre che per prevenire una malattia grave come il cancro sia necessario sottoporsi a molti esami costosi. Di fatto non è esattamente così: gli esami di diagnosi precoce sui quali c'è attualmente l'accordo di tutti gli esperti del settore sono pochi e relativamente semplici. Si tratta del Pap test per la prevenzione del cancro della cervice, della ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi precoce del cancro del colon e della mammografia, che consente di individuare i tumori del seno in fase iniziale. Altri sono in fase di studio, e si spera che in futuro possano aumentare le possibilità di intervento tempestivo.
È stato calcolato, però, che se tutti adottassero uno stile di vita corretto si potrebbe evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre. La prevenzione, quindi, è nelle mani di ognuno.
Se sei deciso a fare del tuo meglio per mantenerti in salute, ecco quali sono i campi su cui puoi intervenire.
Il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (World Cancer Research Fund) ha concluso nel 2007 un'opera ciclopica di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto tra alimentazione e tumori a cui hanno collaborato oltre 150 ricercatori, epidemiologi e biologi provenienti dai centri di ricerca più prestigiosi del mondo.
Ne è nato il decalogo che segue, che viene regolarmente aggiornato (ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.dietandcancerreport.org):
Il primo consiglio è: "Mantenersi snelli per tutta la vita". Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l'indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l'altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell'intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l'Organizzazione mondiale della sanità).
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