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Forse anche a te è capitato di domandarti che cosa accade quando il tuo partner ti lascia, perché stai così male e ti sembra impossibile riprenderti.
Daniel Lumera introduce i 9 step che ognuno di noi attraversa quando termina la relazione con il proprio partner.
1) Lo shock iniziale, quando spesso l'ex partner dice: "fai finta che non ci siamo mai conosciuti";
2) Il rifiuto della situazione, caratterizzato da frasi come "non è possibile, non ora!";
3) La fase della collera: "come si è permesso, non aveva il diritto di farmi questo!";
4) La fase della depressione manifestata da pensieri come "non posso superare questo momento";
5) La fase della tristezza, in cui è importante mettersi in ascolto;
6) L'accettazione, che non è rassegnazione, bensì accoglienza verso il dolore per quella situazione.
Questa sesta fase permette di accedere agli ultimi 3 step:
7) Il perdono, inteso come capacità di lasciare andare, di trovare un dono nel dolore che vivi;
8) La rinascita, dove è possibile capire il senso di ciò che è accaduto;
9) La pace o integrità: trovi un nuovo equilibrio in cui ridefinisci te stesso attraverso quell'esperienza.
C'è inoltre un pensiero che puoi coltivare dentro di te quando il tuo partner ti lascia: sii grato per averlo avuto, piuttosto che deluso per averlo perduto.
Benché non sia così facile far prevalere la gratitudine sulla delusione per la perdita subita, avere in mente questo doppio scenario ti consente di trovare un significato a quel dolore e di intravedere la possibilità di uscita dopo averlo attraversato.
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#coppia #fineamore #psicologia
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DL: «Io, di solito, nell'accompagnamento alla morte, e quindi anche nell'elaborazione del lutto di una relazione, partendo dal modello di Elisabeth Kübler Ross, noi abbiamo individuato 9 step. Il primo è lo shock iniziale, di una relazione che magari finisce male, che si rompe, una persona ti blocca su Whatsapp, "Non ti voglio più vedere".
Poi, la seconda fase del rifiuto. Poi arriva la collera e l'ira, tu sicuramente queste fasi le conosci, la collera di "Non è giusto, é inaccettabile questa cosa".
Poi c'è la depressione, la paura e, dopo la depressione, quello che hai detto tu: se si riesce a entrare e ascoltare la depressione, c'è la grande sconosciuta, la tristezza. Se abbiamo la capacità di accoglierla, allora c'è la cosiddetta accettazione, che non è rassegnazione, ma che è proprio accoglienza, disponibilità verso quel dolore.
Se questa avviene, allora ci sono altri tre step.
1) Il Perdono
2) La rinascita
3) La pace o integrità, cioè ridefinisci te stesso attraverso quell'esperienza.
Molte persone invece si gettano subito in un'altra relazione, senza avere metabolizzato un lutto anche insignificante di una relazione che può non aver rappresentato niente magari, perché ti entra un'altra ondata passionale, o un ritorno di fuoco con un partner che hai avuto in precedenza.
Allora, a quel punto se non hai metabolizzato tutte le fasi, ti sei incasinato e ti metti nell'altra relazione, "Dio ne scampi” come si dice.
Voglio chiederti: l'importanza della gratitudine nell'elaborazione di questo lutto, come utilizzarla come strumento pratico?
LM: «Il suggerimento è quello di provare ad attraversarle in compagnia di un foglio e di una penna, perché veramente ti tiene ancorato al foglio, cioè la penna, cioè ti permette di dare un... cioè, la penna fa da tramite tra tutto quello che hai dentro e un contesto all'interno del quale dai forma a tutto questo, e secondo me è salvifica come cosa, altrimenti se tieni tutto dentro rischi di implodere, per arrivare poi, in fin dei conti, spesso, a questa consapevolezza, che introduce se vuoi il tema della gratitudine, cioè: sentirsi più grato per averlo avuto, che deluso per averlo perduto.
Cioè, io durante questo periodo di Covid ho perso tre o quattro persone a me care, e devo dire che a me ha aiutato un po' questo, cercare di ragionare in quest'ottica. Non erano relazioni sentimentali chiaramente, no?
Però erano amici, con cui condividevamo valori e lotte varie. Mi sono trovato un po' di fronte a questo bivio: ma io mi sento più deluso per avere perduto questa persona, o più grato per averla avuta un po' nella mia vita e per le cose belle che ha fatto?
Ecco, non è sempre facile chiaramente far prevalere la gratitudine sulla delusione della perdita, però avere in mente questo doppio scenario quantomeno ti può accompagnare con un po' di luce in fondo al tunnel in queste nove fasi che assolutamente sono giuste, ecco.»
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