Aria della vecchia Madelon, atto terzo
Andrea Chenier di Umberto Giordano
Direttore Donato Renzetti
Madelon, Antonella Colaianni
Teatro Lirico di Cagliari
Tutti, innanzi alla vecchia, lasciano il passo. È una cieca, che, appoggiata alle spalle di un fanciullo di quindici anni, si avvicina lentamente alla tavola mutata in altare della patria.
MADELON
Largo! Largo!
Son la vecchia Madelon.
Mio figlio è morto; avea nome Roger;
morì alla presa della Bastiglia;
il primo suo figlio ebbe a Valmy
galloni e sepoltura.
Ancora pochi giorni, e io pur morrò.
spinge dolcemente innanzi a sè il fanciullo, presentandolo
È il figlio di Roger.
L'ultimo figlio, l'ultima goccia
del mio vecchio sangue.
Prendetelo!
Non dite che è un fanciullo.
È forte... Può combattere
e morire!
CARLO GERARD
Noi l'accettiamo
dinne il nome suo
MADELON
Roger Alberto!
CARLO GERARD
A sera partirà
MADELON
Gioia!....addio...
portatemelo via!
Chi mi da il braccio?
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