La chiesa del Salvatore sul Sangue Versato (in russo Храм Спаса на Крови[?]) è una chiesa di San Pietroburgo, che sorge sulla riva del canale Gribaedova e vicino al parco Michailovksij del Museo Russo, non lontano dalla Prospettiva Nevskij. Il nome ufficiale in russo è Собор Воскресения Христова, cioè cattedrale della Resurrezione di Cristo, e fu eretta sul luogo dove venne ucciso lo zar Alessandro II di Russia, vittima di un attentato il 13 marzo 1881 (il 1 marzo per il calendario giuliano allora in vigore).
L'edificazione di questa chiesa ebbe inizio nel 1883 durante il regno di Alessandro III, come luogo di memoria per il padre assassinato due anni prima in quello stesso luogo: i lavori non procedettero molto speditamente e venne completata solo nel 1907, regnante Nicola II: i fondi necessari vennero attinti dalle casse della famiglia imperiale con l'aiuto di numerosi donatori privati.
Architettura [modifica]
Un esempio delle volte decorate a mosaico.
Sotto il profilo architettonico, questa cattedrale è molto diversa da tutte le altre della città, principalmente barocche o di tipo neoclassico: qui invece si può vedere una forte influenza dell'architettura russa medievale, delle chiese del XVII secolo di Jaroslavl' e della famosissima cattedrale di San Basilio di Mosca. È ricoperta di oltre 7000 metri quadri di mosaico, a parere dei restauratori la superficie maggiore al mondo, più di quanto si trovi nella basilica di San Marco a Venezia.
Praticamente ricoperta nella totalità da smalti variopinti, piastrelle di ceramica e di vetro colorato, architravi ornamentali, è ornata anche da 5 cupole, con circa 1000 metri quadri della loro superficie decorati, quasi ingioiellati. Il campanile è decorato con gli stemmi di città e regioni dell'impero russo riprodotti in mosaico.
Gli interni furono progettati da alcuni dei più famosi artisti russi dell'epoca, tra i quali Vasnecov, Nesterov e Vrubel', mentre l'artefice principale, Parland era e rimane relativamente misconosciuto. Fatto per nulla sorprendente, la costruzione si spinse molto oltre i limiti del bilancio preventivato di circa 3,6 milioni di rubli fino alla cifra di circa 4,6 milioni. Anche i succitati mosaici hanno certamente aiutato a sforare i preventivi iniziali; le mura e i soffitti di tutto l'edificio sono ricoperti di vere e proprie opere d'arte musive, estremamente descrittive e ricche di particolari, rappresentanti scene bibliche, contornate di bordi molto decorati.
Nel luglio 1970, la direzione della chiesa passò alla cattedrale di Sant'Isacco, all'epoca un museo molto redditizio, i cui profitti vennero deviati a favore dei lavori di restauro. Il direttore di questo museo era riuscito a convincere le autorità e i responsabili del ministero della cultura che l'edificio era di considerevole valore storico e artistico. Le opere furono lunghe e travagliate, e terminarono dopo quasi un trentennio, nell'agosto 1997. Dopo la riapertura, non è stata riconsacrata e non è quindi utilizzata come tempio religioso a tempo pieno; è invece un museo dedicato al mosaico. Anche prima della rivoluzione, però, non è mai stata un edificio di culto; essendo designata solo al ricordo e al cordoglio privato per lo zar assassinato, la religione ortodossa lo utilizzava solo per le panikhidas, cerimonie di ricordo. Il governo sovietico decise di aprirla al pubblico, ma i danni si fecero notare subito, dato che l'edificio non era progettato per accogliere migliaia di persone[senza fonte].
È certamente una delle maggiori attrattive per i turisti che visitano la città.
* È al giorno d'oggi l'unico monumento sopravvissuto in onore di Alessandro II.
* Dopo il 1930, anno di arresto delle cerimonie specificatamente religiose, uno dei pochi eventi di questo tipo officiati nella cattedrale è stato il 23 maggio 2004, ovviamente in onore dello zar ivi assassinato.
* È un po' una cattedrale dai tempi lunghi: 24 anni sono stati necessari alla sua edificazione, addirittura 27 al suo restauro.
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