L'autore di "Accattone" (r. di Pier Paolo Pasolini, 1961, Italia) non fa sconti ad un personaggio che campa sfruttando chi lo circonda e non esiterà a rubare una collana al figlio piccolo per fare bella figura con una donna. Dunque in questa scena il pubblico è portato a comprendere perfettamente sul piano razionale le ragioni che portano la moglie e i suoi parenti a non voler avere nulla a che fare con lui. Il fatto che la MUSICA di Bach venga avviata proprio quando comincia la lotta, però, rivela la volontà di Pasolini di indurre nello spettatore un atteggiamento di umana compassione verso un personaggio che è abbietto, ma psicologicamente complesso, come risulta evidente dalla carica autodistruttiva che lo anima e che lo porta a scontarsi senza speranza, come per "chiedere" di essere picchiato. Il suo avanzare verso la camera e l'accenno di CARRELLATA A PRECEDERE porta il personaggio vicino al pubblico e alla possibilità che anche in lui possa essere vista una qualche forma di purezza.
"Il linguaggio cinematografico" (autore: Michele Corsi, ed. Hoepli, Milano)
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