Un giorno dopo i dieci anni dal terremoto del 6 aprile 2009 che sconvolse L’Aquila, l’Agesci Abruzzo si è data appuntamento nel capoluogo abruzzese per un incontro che nel quale ricordare quanto accaduto, l’impegno degli scout sul campo per la gestione dell’emergenza ma, soprattutto, per riflettere sulla rinascita di quei luoghi devastati e delle persone che, con molto affanno, stanno cercando di scansarsi di dosso le macerie che hanno soffocato il loro sogni e loro speranze.
Il ricordo del terremoto è anche nelle parole di Patrizia Ciccarella e Luigi Gobbi, responsabili regionali dell’Agesci Abruzzo, che sottolineano quanto questo evento catastrofico abbia “mutato completamente la storia di questa comunità e della nostra regione”, spiegando contemporaneamente l’importanza del titolo dell’incontro “Dieci anni e un giorno”, “il giorno dopo ci dà la prospettiva di una speranza nuova. L’impegno a ricostruire e guardare il futuro con gioia con la voglia di riprogettare”.
Una ricostruzione sociale e umana per la quale l’Agesci Abruzzo investe sull’azione educativa dei gruppi presenti sul territorio, ai quali vengono affiancati anche progetti nazionali che, nel caso della gestione dell’emergenza terremoto, hanno coinvolto i capi italiani in 12 tendopoli di cui una gestita completamente in autonomia.
servizio di Marco Calvarese
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