Franco Ferrara
QUESTO INTENDEVO DIRE
1 Le nostre stagioni hanno moto diverso dalle stagioni del cielo [00:00]
2 L'equivoco è tutto nello strato apparentemente più chiaro delle acque [07:18]
3 È necessaria la servitù del tempo per colmare la misura esatta del fuoco [15:53]
4 Dalla concordia delle acque procede il lago [20:32]
5 Il cane randagio della speranza tollera ogni sventura [24:42]
6 Molte cose di poco conto sono le opere dell'uomo disperse dalle inondazioni [35:10]
7 Le grandi statue di pietra bianca issate nell'insaziabile vuoto delle piazze [43:58]
8 Come colui che apre il proprio cranio per afferrare l'insonnia [49:27]
9 La rosa e il cristallo sono eventi di un identico tempo [56:03]
10 Ora la notte cade nella luce e la fine è l'inizio [1:06:04]
CDRF 13667 STEREO (C) 1991 Edizioni Ripostes All rights reserved
Il testo della presente lettura è uscito in volume per i tipi delle edizioni RIPOSTES di Salerno nel dicembre 1990.
La registrazione è stata effettuata in Roma nei giorni 27 aprile e 12 maggio 1991 con apparecchiature digitali presso lo studio M di CINECITTÀ.
Franco Ferrara rappresenta un unicum nel panorama letterario italiano. Poeta, filosofo, esploratore, a lui si devono importantissime scoperte legate alla ricostruzione di piste romane nel Sahara, relative all’influenza dei Romani fin nelle regioni attualmente occupate dal Mali, dal Niger, dal Chad e dal Sudan.
Ciononostante la sua straordinaria opera poetica non ha avuto il giusto riconoscimento né in vita né postumo. Franco Ferrara si è spento a Roma il 23 gennaio 2014, lasciando incompiuta e finora inedita la sua ultima opera, Ritorno alla Indie Meridiane.
Questo Intendevo Dire venne pubblicato dalla Casa Editrice Ripostes di Salerno esattamente trenta anni fa, nel 1990, all’interno della collana dedicata alle opere di questo scrittore, curata da me e da Luigi Tundo. Nel dicembre dello stesso anno io e il compianto Maestro Giorgio Mazza, con il quale avevo già dato vita a diversi lavori di teatro musicale, decidemmo di effettuare una registrazione discografica dell’opera. Pensammo di usare come voce guida quella dello stesso Franco Ferrara, in modo da costruire attorno ad essa la parte musicale. Il risultato fu sorprendente: la voce del Poeta restituiva perfettamente i colori, le atmosfere e le emozioni narrate nel poema, e si rivelò insostituibile. Nonostante la ritrosia di Ferrara, era impensabile rimpiazzarla con quella di un attore. La decisione fu fortunata, perché quello che ne seguì fu un documento senza precedenti della forza poetica del nostro autore. Ora, a trent’anni dalla pubblicazione, dal momento che a quanto mi risulta il disco è fuori catalogo e introvabile, ho deciso di mettere a disposizione di tutti quest’opera senza precedenti: un vero poema filosofico dell’età contemporanea.
Naturalmente non c’è la volontà di infrangere alcun copyright, e mi dichiaro disposto sin d’ora a rimuovere l’opera dalla rete qualora la casa Editrice o gli eredi ne facciano richiesta.
Riporto nei commenti la nota di presentazione che scrissi all’interno del libretto, corredata dalla biografia del Poeta.
