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I pazienti oncologici che presentano dolore di fondo trattato con morfina possono manifestare anche crisi di dolore acuto, un dolore episodico intenso detto BreackTrought Cancer Pain, un dolore nel dolore quindi, con esordio improvviso , durata fra i 30 e i 60 minuti, livelli fra 9 e 10 nella scala del dolore, praticamente il massimo d’intensità e una frequenza che va da 1 a 5 episodi al giorno.
Stiamo parlando lo capite di un dolore invalidante, che può e deve essere trattato con modalità diverse e complementari rispetto alla morfina di base che questa categoria di pazienti già assume, ed in particolare con farmaci specifici, gli oppioidi a rapido inizio d’azione i cosiddetti ROO - Rapid Onset Opioid - che agiscono in meno di 15 minuti e con una durata inferiore alle due ore, evitando quindi sovradosaggi della morfina di base e i suoi possibili affetti collaterali.
E però la conoscenza e l’attenzione al BreackTrought Cancer Pain e all’importanza di un uso appropriato degli oppiodi anche in combinazione per gestire sia il dolore di fondo che il dolore episodico intenso è ancora troppo scarsa, ecco perché uno studio tutto italiano, lo IOPS-MS, che ha coinvolto oltre 4000 pazienti di 32 centri, ha voluto indagare a fondo il dolore acuto legato al cancro, per inquadrare la portata di un problema che interessa ogni anno in Italia 150 mila nuovi pazienti oncologici e per definire le strategie migliori per affrontarlo.
Nel corso della conferenza stampa in cui è stato presentato lo studio IOPS_MS abbiamo intervistato:
Paolo Marchetti, Università La Sapienza, Roma
Rocco Domenico Mediati, AOU Careggi di Firenze
Silvia Natoli, Policlinico Tor Vergata Roma
Sebastiano Mercadante, La Maddalena, Palermo
Arturo Cuomo, INT IRCCS Fondazione Pascale di Napoli
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