"Richiamo all'essenziale". Meno di 50 chilometri separano Cascia da Amatrice, nel Reatino. Qui il terremoto ha mietuto il maggior numero di vittime, oltre 200 delle 298 totali. Non c’è famiglia qui che non pianga un parente o un amico. A Natale soprattutto. La Valle Santa francescana non è distante. I frati di Greccio, dove il Santo di Assisi nel 1223 inventò il primo presepe, hanno donato 70 piccole Natività alle famiglie di Amatrice.
“Il presepe di Francesco – dice il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili – è un richiamo all’essenziale, tutto è rivolto al Bambino che irradia la sua luce nella notte”.
Il senso di precarietà è dato, come spiega il vescovo, dalla “incognita della ricostruzione. Le casette in costruzione sono un primo passo. Ma è necessario anche il sostegno all’economia per consentire alla gente di Amatrice di restare”
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