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© Mauro Pesce, Adriana Destro / [ Ссылка ] / 2012
Argomenti: storicità di Gesù, Gesù storico, Gesù di Nazareth, vita di Gesù, predicazione di Gesù, Gesù ebreo, trasmissione delle parole di Gesù, vangeli sinottici, testi canonici, ricerca storica, vangelo, canone del nuovo testamento, vangelo di Tommaso, vangelo di Giovanni, lavanda dei piedi, vangeli apocrifi, Testimonium Flavianum, Flavio Giuseppe, Plinio il Giovane, Svetonio, Tacito, storia, religione cristiana, cristianesimo, Mauro Pesce, Adriana Destro.
La storicità di Gesù, ovvero l'esistenza di Gesù di Nazareth come personaggio storico, è una tesi storiografica condivisa da molti studiosi. Essa si contrappone all'ipotesi del mito di Gesù, che nega la sua esistenza storica, tesi oggi sostenuta solo da una frangia critica degli accademici. La storicità di Gesù è altresì alla base della fede cristiana, nelle sue varie declinazioni, ma l'esistenza di Gesù di Nazareth non va confusa con la storicità dei racconti, dato che tutti i fatti successivi al Calvario sono ricostruzioni successive e storicamente indimostrabili. Tuttavia rimane aperto il dibattito sulla storicità di eventi soprannaturali legati alla sua vita, come i miracoli di Gesù. L'indagine storica su Gesù ha assunto, col tempo, un carattere interdisciplinare e ha conosciuto un allargamento interconfessionale della ricerca, con contributi rilevanti anche da parte di studiosi laici. Come per altri fondatori di movimenti religiosi, anche nel caso di Gesù le fonti disponibili sulla sua opera sono state redatte soprattutto nella cerchia dei seguaci. Il dato non deve stupire perché la sua vita – efficacemente descritta da un biblista cristiano come quella di un "ebreo marginale" – non è stata tale da attirare l'attenzione dello storico o del letterato del tempo, quanto piuttosto quella delle persone coinvolte nella sua esperienza religiosa. Nondimeno Gesù è, insieme a Giuseppe Flavio e Paolo di Tarso, la figura ebraica più trattata e citata del suo tempo. Secondo l'opinione oggi generalmente accettata dagli accademici, basata sulla lettura critica dei testi che lo menzionano, il Gesù storico è l'intenzione accademica di ricostruire la figura di Gesù di Nazaret utilizzando i moderni metodi della ricerca storica, attraverso l'analisi critica dei testi antichi, in particolare dei vangeli canonici in quanto fonti primarie della sua biografia, insieme al confronto con il contesto storico e culturale in cui Gesù condusse la sua vita. Le informazioni reperibili sulla vita di Gesù sono contenute soprattutto nei vangeli sinottici, scritti all'incirca 30-40 anni dopo la sua morte, sebbene vi siano difficoltà di accordo tra gli studiosi. L'avvio della moderna ricerca storica su Gesù viene comunemente fatto risalire alla fine del XVIII secolo, con la pubblicazione degli studi di Reimarus, e si è quindi articolata in più fasi (cfr. Storiografia su Gesù). La ricerca storica moderna del cosiddetto "Gesù storico" si basa sullo studio del complesso apparato di fonti canoniche e proto-cristiane (apocrife e pseudoepigrafe) e del confronto critico delle stesse con la documentazione ebraica e quella ellenistico-romana dell'epoca, allo scopo di discriminare tra avvenimenti riconducibili al personaggio storico e quelli più propriamente attribuibili al "Gesù della fede" (Gesù cristologico). La principale sfida della ricerca moderna consiste infatti nel confrontare le fonti che trattano di Gesù riferendole al contesto archeologico, culturale e politico in cui visse. La ricerca moderna, che tende a integrare il metodo storico-critico con il ricorso ad altre metodologie tratte da altre discipline (sociali, antropologiche, letterarie, psicologiche), pone particolare enfasi nell'evidenziare l'ebraicità di Gesù. Altro tratto di interesse è l'allargamento internazionale e interconfessionale della ricerca. Secondo lo storico Mauro Pesce, l'indagine su Gesù ha registrato una notevole evoluzione negli ultimi trent'anni, i risultati di questa ricerca sarebbero però ancora poco noti in Italia, dove, sempre secondo Pesce, prevalgono immagini devozionali semplificate, o al contrario "libri scandalistici [...] continuano a sostenere la tesi, priva di qualsiasi fondamento, secondo la quale Gesù non sarebbe mai esistito". Da ricordare, in campo storico critico, "Un ebreo marginale" di John P. Meier: "Dopo aver abbandonato l'ingenua speranza di conoscere per mezzo della critica storica il Gesù "reale", che cosa intendiamo quando diciamo che ricerchiamo il "Gesù storico" o il "Gesù della storia"? In breve, il Gesù della storia è un'astrazione e una costruzione moderna".
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